Villa Caffi con parco e zona di rispetto loc. Carpenedo

Vincolo del 04.10.1962 – 12.11.1962 – 06.03.1964 e 9.11.1964

Località: via Trezzo 33
Costruzione: Secolo XVIII

LA STORIA

Il complesso si trova in località Carpenedo all’incrocio di via Trezzo con via Malvolti ed è composto da un corpo padronale chiuso tra due basse ali di servizio. L’ala sinistra presenta sul retro un ulteriore corpo edilizio, disposto perpendicolarmente ad essa a configurare una specie di corte chiusa su due lati, mentre sul retro dell’ala destra, più corta, si apre un portico coperto. L’intera fabbrica è circondata da un parco chiuso da un basso muro di cinta con cancellata in ferro e tre ingressi: uno in asse con la facciata principale della villa su via Trezzo, gli altri due di accesso al giardino, sempre su via Trezzo, e al parco, nonché al retro della villa. L’origine del complesso è settecentesca.

Alla famiglia Kekerle, probabile proprietaria originaria, sono succedute nell’ordine le famiglie Porta, Caffi, Marini Missana Matter e infine Ravaglia Montobbio. Il nome con cui la villa è conosciuta è legato al magistrato e musicologo Francesco Caffi, che vi soggiornò a lungo nell’ottocento.

Il complesso è stato sottoposto a lavori di restauro alla fine degli anni sessanta del novecento.

La villa è un garbato episodio architettonico. Di modeste dimensioni ma di proporzioni equilibrate, il corpo padronale si sviluppa secondo la consueta planimetria veneziana. Anche il prospetto principale non si discosta dalla tradizione: le monofore archivoltate individuano l’asse di simmetria sul quale la facciata è impostata e la sopraelevazione centrale con timpano di coronamento conferisce quell’aura di classicità, caratteristica nell’architettura di villa nel Veneto.

Fonti: “Ville della provincia di Venezia” – Elena Bassi – Ed. Rusconi – 1987; “Ville Venete – Decreti du vincolo e relazioni storico – artistiche” – Istituto Regionale Ville Venete – Marsilio Editori – 1994.