Villa Elena con zona di rispetto

Vincolo del 7.11.1961 e 01.02.1977

Località: Via Castellana 16/16A
Costruzione: Secolo XVII
Armamento: (1913): 8 cannoni da 149G su affusto da difesa (*), 8 cannoni da 120G su affusto da assedio (**), 6 obici da 210 su affusto da difesa (*)
(*) affusto studiato per eliminare o ridurre il rinculo dopo ogni colpo
(**) affusto rigido a ruote fissato su piattaforma rotante

LA STORIA

Il complesso è posto in località Cipressina, all’inizio di via Castellana, non lontano dal centro di Mestre. E’ composto d un edificio padronale con barchesse annesse ai lati e un oratorio, situati all’interno di un vasto parco cinto da un muretto con alta siepe e due ingressi posti su via Castellana.

Non si conosce l’epoca di costruzione; è ritenuta del Seicento, ma l’ipotesi non è facile da confermare, considerando che l’edificio ha avuto un importante restauro ottocentesco, momento a cui si devono probabilmente le barchesse.

La villa è stata catalogata nel novecento con il nome Gradenigo, senza però un’attestazione cronologica della presunta proprietà. Nel settecento, invece, è appartenuta con ogni probabilità alla famiglia Gritti, e nell’ottocento ai Gozzato – Lattuada, che nel 1811 l’hanno restaurata. Antonio Gozzato è stato pure il committente dell’oratorio tuttora esistente e che reca la data del 1831 sul portale di ingresso; l’oratorio, dedicato a Sant’Antonio da Padova, era arredato da una tela che rappresentava la Vergine in trono nella presenza dei santi Antonio e Teresa, allusione ai due coniugi Lattuada e Gozzato, che portavano appunto i nomi dei due santi.

Il complesso appartiene attualmente alla Curia patriarcale di Venezia; è chiamata “Elena”. Ospita al piano terra un centro diurno per disabili e al primo piano un centro diurno per minori; è gestita dall’Opera Santa Maria della Carità. La volumetria del corpo padronale si presenta compatta, sviluppata su pianta quadrata articolata in tre piani divisi internamente secondo una distribuzione tripartita con salone centrale passante. Nel prospetto principale, esposto a sud, la facciata presenta ritmi regolari con le aperture poste su tre assi verticali corrispondenti alla divisione interna degli spazi.

Sull’asse centrale al pianterreno si apre un portale d’ingresso architravato, con una stretta scala a quattro gradini, affiancato da due finestre, anch’esse architravate; al piano nobile si trova una trifora con porte – finestra ad arco, aperte su un balcone con parapetto in ferro battuto, sorretto da mensole in pietra; al secondo piano, infine, in corrispondenza delle luci laterali della trifora ad arco, sono poste due finestre architravate. Sugli assi laterali si aprono due finestre per lato, architravate al piano terra e all’ultimo piano.

I due lunghi corpi di fabbrica delle barchesse si innestano ai lati della villa e al termine del corpo della barchessa di destra è posto l’oratorio.

Fonti: ricerche in rete: wikipedia/Villa Gozzato, Gradenigo, detta “Elena”; “Ville della provincia di Venezia” – Elena Bassi – Ed. Rusconi – 1987; “Ville Venete – Decreti di vincolo e relazioni tecnico – artistiche” – Istituto Regionale Ville Venete – Marsilio Editori – 1994.