Villa Erizzo con parco e giardino

Vincolo del 14.07.1945

Località: Via Carducci 9
Costruzione: Secolo XVIII

LA STORIA

Il complesso è situato nel centro di Mestre, su un’area posta di fronte a piazzale Donatori di Sangue (già Piazzale Sicilia). Ne fanno parte una casa padronale sviluppata longitudinalmente con un articolato fronte principale esposto a nord su via Carducci, un oratorio situato ad angolo sul lato orientale della facciata principale, un edificio posto all’angolo ovest, corrispondente all’originale foresteria, un tempo direttamente collegata alla villa da un corridoio e ora separato da alcune adiacenze.

Gli originari committenti del complesso, gli Erizzo, appartenevano a una nobile famiglia che diede alla Serenissima un doge, Francesco, in carica dal 1631 al 1646, e aveva vaste proprietà terriere in Mestre. La fabbrica è unanimemente datata al XVIII secolo, e infatti il rigore “illuministico” della composizione appare con chiarezza.

Nel 1782, Papa Pio VI, in viaggio apostolico, soggiornò nella villa, con grande onore di Andrea Erizzo e degli altri aristocratici veneti.

La proprietà è rimasta agli Erizzo fino ai primi decenni del’800; successivamente è passata alla famiglia Dubois e poi, per matrimonio, alla famiglia Bianchini, che nel 1869 cedette il terreno di fronte alla villa per consentire l’apertura del nuovo Foro Boario di Mestre.

Nel 1842 venne costruita la ferrovia e la villa e le sue terre si trovarono tra la stazione e il centro storico: questo la portò a perdere la sua funzione di villa di campagna e nelle sue terre vennero costruiti nuovi insediamenti. La proprietà, dopo dei Bianchini, è stata dei Di Rosa.

Nel 1922, per la costruzione di via Piave, vennero espropriati mille metri quadrati di terreni della villa, per costruire le case dei ferrovieri. Nel 1936 la proprietà è passata all’allora Società elettrica SADE. Il complesso appare oggi molto rimaneggiato a causa delle varie destinazioni d’uso; dopo della SADE, è stata dell’ENEL e attualmente è sede della Biblioteca civica VEZ (acronimo di Villa Erizzo).

La nitida e pulita superficie della facciata è impreziosita dai timpani triangolari sopra le finestre – lo stesso motivo orna il portale e conclude la facciata – ed è movimentata, alle estremità, da due serliane (*), che, dilatate in ampiezza, costituiscono le entrate laterali che un tempo davano direttamente nel giardino. Questo era vastissimo e disseminato di statue, ma ora è stato eliminato e ne è andato disperso l’arredo. Il disegno della facciata è completato da due torrette, a pianta circolare, simmetriche, la cui estetica è stata alterata dall’aggiunta di vani al piano superiore.

La distribuzione interna della fabbrica ha subito manomissioni, specie nella parte che comprende il salone centrale, che in origine copriva due piani in altezza. La stanza era illusionisticamente ampliata da due prospettive di giardini rinascimentali, affrescate sulle pareti est e ovest. La situazione è ora alquanto diversa: eliminato il ballatoio che correva a mezza altezza intorno alla sala, è stato realizzato un soffitto per ricavare due ambienti. In quello sottostante sono stati eliminati gli affreschi prospettici sistemati nel vano scala; in quello superiore è rimasta tutta la decorazione in monocromo grigio e oro del soffitto e delle pareti.

Le pitture sono concordemente attribuite ad Andrea Urbani, architetto spesso impegnato nella decorazione di case di villeggiatura della nobiltà veneziana. Più integro nella sua struttura è l’oratorio, che merita attenzione particolare per una lapide in esso contenuta. L’iscrizione porta la data 1686 e ricorda l’anno di consacrazione dell’oratorio, dedicato alla Vergine, che appare nella pala d’altare assieme a San Francesco d’Assisi e a un abate dei Benedettini o dei Camaldolesi.

La data 1686 stupisce poiché in quell’anno la villa attuale non esisteva; indica tuttavia che già allora in loco ci fosse qualche consistenza.

(*) Elemento architettonico composto da un arco a tutto sesto affiancato da due aperture sormontate da un architrave. Tra l’arco e le aperture sono collocate due colonne.

Fonti: ricerche in rete: wikipedia/villa Erizzo; “Ville della provincia di Venezia” – Elena Bassi – Ed. Ruscono – 1987; “Ville Venete – Decreti di vincolo e relazioni tecnico – artistiche” – Istituto Regionale Ville Venete – Marsilio Editori – 1994