Villa Foscari, detta “La Malcontenta”

 

Località: via dei Turisti 9
Costruzione: Secolo XVI

LA STORIA

La villa fu progettata da Andrea Palladio nel 1559 a Malcontenta, località prossima a Mira, lungo il Naviglio Brenta, per i fratelli Nicolò e Alvise Foscari. La residenza ha un carattere maestoso, quasi regale, sconosciuto a tutte le altre ville palladiane, cui contribuisce la decorazione interna, opera di Giovanni Battista Zelotti e di Battista Franco.

L’edificio, che sorge come blocco isolato e privo di annessi agricoli ai margini della laguna lungo il corso d’acqua, fu voluto da Nicolò Foscari che intendeva realizzare una residenza suburbana, raggiungibile rapidamente in barca dal centro di Venezia.

Nel 1566 l’edificio fu visitato da Giorgio Vasari e nel 1574 da Enrico di Valois, futuro re di Francia. Nei secoli successivi i Foscari fecero costruire nei pressi della villa diversi annessi adibiti a vari usi, che andarono a creare intorno quasi un piccolo villaggio, la cosiddetta “piazza Foscari della Malcontenta”. Ai primi dell’ottocento, tuttavia, la villa era disabitata e durante i moti del 1848 gli annessi furono smantellati dagli Austriaci.

La villa, dopo essere entrata a far parte del patrimonio immobiliare del conte Lionello Hierschel de Minerbi, nel 1926 venne acquistata da Albert Clinton Landsberg e, dopo un lungo restauro, divenne uno dei luoghi più ambiti dall’aristocrazia intellettuale del novecento: Sergej Diagilev, Paul Morand, Le Corbusier, Winston Churchill, furono spesso ospiti. Un secondo importante intervento sulla villa è stato attuato intorno al 1960, con la collaborazione dell’Istituto Regionale Ville Venete.

Nel 1973 la villa è tornata agli antichi proprietari, grazie all’acquisto da parte di Antonio “Tonci” Foscari. Nel 1996 è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. La villa sorge su un alto basamento, che separa il piano nobile dal suolo umido e conferisce magnificenza all’edificio. Vi convivono motivi derivanti dalla tradizione edilizia lagunare e dell’architettura antica: come a Venezia, la facciata principale è rivolta verso l’acqua, ma il pronao ionico e le grandi scalinate hanno a modello il tempietto alle fonti del Clitumno, ben noto al Palladio.

L’ edificio è una dimostrazione particolarmente efficace della maestria palladiana nell’ottenere effetti monumentali utilizzando materiali poveri, essenzialmente mattoni e intonaco: tutta la villa è in mattoni, tranne le basi delle colonne e i capitelli. La leggenda vuole che la villa debba il soprannome di “Malcontenta” a una dama di casa Foscari, relegata tra le sue mura in solitudine per scontare la pena per la sua condotta licenziosa. Ci sono però anche due versioni storiche: la prima è che il luogo fosse così soprannominato già dal 1431, per ricordare lo scontento manifestato dagli abitanti di Padova e di Piove di Sacco riguardo alla costruzione del Naviglio Brenta; la seconda è che ben trent’anni prima dell’atto di proprietà dei Foscari la zona si chiamasse già Malcontenta, probabilmente da “Brenta mal contenuta”, perché il fiume straripava spesso.

Fonti: ricerche in rete: wikipedia/villa Foscari; “Ville Venete – Decreti di vincolo e relazioni storico – artistiche” – Istituto Regionale Ville Venete – Marsilio Editori – 1994.