Villa Furstemberg già Papadopoli con oratorio e parco loc. Marocco

Vincolo del 14.03.1962

Località: via Terraglio 63
Costruzione: fine Secolo XVIII, inizi XIX

LA STORIA

Il complesso, sito a Marocco, su un terreno posto a sud di via Gatta, è composto da un edificio padronale, al quale si accede da un lungo viale alberato privato con entrata a est su via Terraglio, da alcuni annessi di servizio e da un oratorio.

La villa presenta una compatta volumetria, sviluppata su tre piani divisi internamente secondo una distribuzione tripartita con salone centrale passante, coerentemente con la tradizione veneziana. La facciata è ravvivata dal timpano triangolare di coronamento e dai tre fori del piano nobile, con tettuccio a listello i laterali e con frontoncino curvilineo il centrale. I corpi di servizio, a sud e a nord – ovest, non sono rilevanti esteticamente, mentre molto importanti sono invece il giardino, composto secondo una trama geometrica, bell’esempio di gusto italiano, e il parco, che lo circonda.

Le carte topografiche del luogo assicurano che già prima del 1631 esistevano delle entità edilizie. La situazione attuale è simile allo stato descritto nel Catasto Napoleonico del 1809. Per considerazioni tipologiche e stilistiche si è propensi a datarla, nel suo assetto ultimo e definitivo, alla fine del secolo XVIII o agli inizi del XIX, su committenza degli allora proprietari, la famiglia Careggi.

I Papadopoli, residenti a Venezia, ma originari di Creta, subentrarono successivamente nella proprietà. La famiglia Papadopoli, che ebbe la conferma della nobiltà nel 1821 e il titolo comitale nel 1858, aveva vaste proprietà terriere ed edilizie nel territorio veneto; della proprietà sul Terraglio si era occupato Spiridione Papadopoli che, nel 1841, aveva fatto restaurare e rimettere in funzione l’oratorio, dedicato in precedenza a San Nicolò e quindi a Santa Teresa. L’antico edificio religioso alzato dai Careggi subì in quell’occasione un rimodernamento all’insegna dell’ eclettismo allora di moda. Nella chiesetta fu sepolto nel 1819 Francesco Careggi.

Nel 1849, in una stanza al piano terra, i veneziani firmarono con il maresciallo Radetzky la resa, dopo aver resistito con grande accanimento, ma inutilmente, all’assedio degli Austriaci; da allora la stanza ha mantenuto il nome di “studio Radetzky”.

Nel 1932 è avvenuto il passaggio di proprietà dagli eredi di Nicolò Papadopoli Aldobrandini alla Società Immobiliare Trevigiana della tenuta di Marocco, del senatore Giovanni Agnelli. Nel 1940 la proprietà è stata ceduta ad una immobiliare con sede a Torino. Quest’ultimo passaggio di proprietà ha comportato l’utilizzo dell’immobile da parte di Clara Agnelli e del marito Tassilo von Furstenberg, che vi hanno stabilito la loro residenza e che per questo è stata ridenominata villa Furstenberg.

Fino al 2000 la villa è rimasta residenza privata della famiglia ad eccezione del periodo della seconda guerra mondiale nel quale fu requisita dall’esercito tedesco e adibita a comando militare.

In tempi recenti la Società Immobiliare Marocco ha attuato al suo interno nuove opere che hanno comportato una rifunzionalizzazione degli annessi, che ospitano ora la sede e gli uffici della Banca Ifis, che fa capo alla famiglia Furstenberg.

Fonti: ricerche in rete: wikipedia/villa Furstenberg; “Ville della provincia di Venezia” – Elena Bassi – Ed. Rusconi – 1987; “Ville Venete – Decreti di vincolo e relazioni storico – artistiche” Istituto Regionale Ville Venete – Marsilio Editori – 1994; “Villa Furstenberg restaurata” – Emma Calebich – Marsilio Editori – 2018.