Villa Tagliacozzo con barchessa e giardino

Vincolo con decreto 12.03.1964

Località: via Castellana 42/44/46
Costruzione: Secolo XVIII

LA STORIA

La villa Lin si trova in località Zelo, lungo la via Castellana. E’ composta da un edificio padronale, una barchessa con annesso oratorio inseriti in un parco – giardino circondato da un alto muro di cinta.

Nel Catastico del 1781 risultava appartenente alla famiglia Lin, ricchi droghieri di origine bergamasca, aggregati al patriziato nel 1686. I Lin, oltre ad essere proprietari dal 1691 di un palazzo sul Canal Grande, avevano molti possedimenti nella terraferma veneziana. Nella Carta topografica redatta da Pietro Beccarello nel 1817 il complesso è registrato con il nome della successiva proprietà, confermata da una testimonianza scritta del 1853 in cui si menziona una villa Morolin – nuovo cognome originato dall’unione delle famiglie Lin e Moro – diventata Ambrogiani- Riedel. Nel Novecento la proprietà, ad esclusione dell’oratorio ceduto alla Curia Patriarcale, è passata prima alla famiglia Dal Pozzo e successivamente alla famiglia Tagliacozzo, attuale tenutaria della villa e degli annessi.

La costruzione del complesso sembra databile al XVIII secolo. All’edificio padronale sono stati aggiunti successivamente due corpi di fabbrica, uno a metà e l’altro alla fine dell’Ottocento, connessi ad angolo sul retro in direzione nord. La facciata principale del corpo padronale, verso sud, presenta per i tre piani una cadenza regolare delle aperture, ripartite su tre assi verticali. Sull’asse centrale si aprono in successione dal basso in alto una semplice porta d’ingresso architravata, una trifora architravata su uno stretto poggiolo con ringhiera in ferro, due finestre architravate corrispondenti alle aperture esterne della trifora sottostante.

Tutte le aperture sono profilate in pietra d’Istria. Dal 2005 i due corpi di fabbrica annessi della villa sono diventati un hotel – residence, denominato Villa Moro Lin, gestito dalla famiglia Onor. L’oratorio, situato a sud – ovest sul fronte strada di via Castellana, compare nel Catastico del 1781 come “ispirato all’architettura rinascimentale, al Codussi in modo particolare”

Fonti: “Ville della provincia di Venezia” – Elena Bassi – Ed. Rusconi – 1987.