Villa Revedin con annesso giardino e parco loc. Carpenedo

Vincolo del 18.05.1963

Località: via San Donà 24
Costruzione: Secolo XVIII

LA STORIA

Il complesso è posto in località Carpenedo, lungo la via San Donà.

E’ composto da un edificio padronale con alcuni annessi, circondati da un parco – giardino cinto da un basso muro con cancellata di ferro, accessibile da due ingressi in via San Donà.

Informazioni su Villa Revedin sono fornite da un manoscritto marciano della seconda metà dell’Ottocento, dove la costruzione è definita “casa molto antica”, ampliata di un’ala dai conti Revedin nel 1750. Considerato comunque l’aspetto tradizionalmente consueto dell’opera, di dimensioni piuttosto modeste e di proporzioni settecentesche, è da credere che i Revedin fossero promotori di consistenti restauri anche nel blocco edilizio già esistente.

La facciata secondaria del corpo a tre piani porta, nei balconi centrali del piano nobile e del piano superiore, il segno della gioiosa frivolezza settecentesca. Il manoscritto fornisce un’altra data: il 1756 è l’anno di fondazione delle scuderie. E’ evidente che i Revedin, ottenuto il titolo comitale da un anno, desiderarono nobilitare con nuovi edifici la loro proprietà. Forse in quel momento abbellirono anche gli interni, alla moda rococò. La data del 1756 può inoltre riferirsi alle quattro pitture di paesaggio, oggi molto deperite, riquadrate nello stucco, presenti nella sala centrale del piano terra.

Nonostante il soggetto, in voga in tutto il secondo Settecento, venisse sfruttato da molti artisti, sembra riconoscere la maniera di Andrea Urbani giovane, artista in quegli anni molto impegnato negli allestimenti scenografici di drammi teatrali, a Venezia.

E’ verosimile attribuire ai Revedin anche la committenza del teatrino di verzura, in parte esistente ancora oggi.

Nel 1750 fu allestito nella villa un piccolo oratorio, dedicato alla Santissima Maria Evangelista ed a Jacopo Apostolo. Nell’ottocento la proprietà del complesso passa prima ai Vendramin e successivamente ai Rigo. Dall’inizio del novecento la villa appartiene alla famiglia Zajotti, oggi Zanotti Saccomani.

L’edificio padronale e l’annessa scuderia sono stati sottoposti a lavori di ristrutturazione negli anni settanta.

Fonti: “Ville della provincia di Venezia” – Elena Bassi – Ed. Rusconi – 1987; “Ville Venete – Decreti di vincolo e relazioni storico – artistiche” – Istituto Regionale Ville Venete – Marsilio Editori – 1994.